Più di testa o di cuore? A ciascuno il suo vino

Bovale e Cagnulari per i tipi schietti, Vernaccia e Nuragus per i grintosi, Nasco Girò e Malvasia per i più equilibrati. 

Più di testa o di cuore? Se agite seguendo il secondo, il vino migliore è un rosso rustico, come un Bovale di Terralba o un Cagnulari di Usini, Sorso e Alghero, speziato e schietto, proprio come voi. Parola del sommelier Giulio Pani.

Se poi abbinate al cuore la tradizione, vi consigliamo il Nepente di Oliena, di ascendenza dannunziana e vocazione sensuale. Siete instabili, nervosi ma irresistibili? Sorseggiate una Vernaccia di Oristano o il Nuragus di Cagliari, il principe dei paglierini di Sardegna.

Se invece Minerva è la vostra divinità, la testa fa da padrona e con lei i vini frutto della tradizione. Il Vermentino di Gallura, un vino bianco fatto per la vista e per l’olfatto, attiva l’ingegno, così come un Carignano del Sulcis, rosso che colpisce, specialmente se abbinato ad un piatto di formaggi.

Se poi siete dei tipetti equilibrati, un bicchiere di Nasco e Girò è il vostro vino d’elezione insieme al Malvasia di Cagliari o di Bosa, femminile e elegante il primo, forte e austero il secondo.