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Argano_-_Grande_Miniera_di_Serbariu2

Carbonia, dove il mondo del lavoro si unisce alla storia

Costruita solo nel 1938 intorno al bacino carbonifero, la città ha trasformato la vecchia miniera in attrazione turistica L’architettura razionale e moderna si mischia con il passato e con la storia. Carbonia, a circa 65 chilometri da Cagliari, è un centro carico di ricchezze culturali. A partire dal nuraghe Sirai, una struttura imponente formata da quattro torri unite da una muraglia e con al centro una torre più alta, testimonianza di un antichissimo passato e i cui reperti sono custoditi presso il museo archeologico di villa Sulcis e il museo Pas dei paleo ambienti sulcitani. La città invece fu costruita nel 1938 per garantire gli alloggi ai lavoratori del bacino carbonifero Sirai-Serbariu e l’architettura ne è la conferma. Proprio nella miniera di Sebariu, dove ha sede il Centro Italiano della Cultura del Carbone, ci sono i ricordi del lavoro minerario: qui potrete vivere l’emozione di scendere in una vecchia galleria! I resti del lavoro minerario si scorgono anche nella frazione di Bacu Abis (il pozzo Castoldi fu attivo sino alla prima metà del ‘900). Durante l’estate da non perdere in città e in altri comuni del Sulcis la manifestazione di teatro, musica e letteratura “Mare e Miniere”, mentre chi ama la natura potrà ammirare, nella vicina laguna di Sant’Antioco, fenicotteri rosa, aironi e garzette....

cagliari-sole

Una giornata a Cagliari, la capitale del sole

Bastano ventiquattrore per innamorarsi dei suoi colori, del suo centro storico e delle sue spiagge. La città dei mille colori, dei quartieri, delle passeggiate fra storia e mare, dei sapori e dei profumi, dei panorami e dei tramonti dai colori unici. Una città talmente speciale che vi ruberà l’anima: questa è Cagliari. Una colazione all’Antico Caffè, in piazza Costituzione, è un buon viatico per una giornata nella capitale del sole. Una passeggiata nel quartiere Castello, perdendosi in strade antiche e ascoltando il rumore dei propri passi, fino alla Marina, uno dei cuori pulsanti della vita notturna e della Cagliari del porto, dove i profumi dei ristoranti salgono per le vie strette. Non perdetevi Villanova, l’altro quartiere storico proprio sotto il Bastione di Saint Remy. Ma Cagliari è soprattutto il mare: chilometri di litorale dove una sosta per il pranzo è d’obbligo e la tintarella fuori stagione non è un miraggio. Calamosca e la Pailotte, sono tra degli scorci più suggestivi a pochi minuti dal centro. Se proprio dovete passarci “solo” un giorno, sappiate che non basteranno ma vi sarete comunque giocati un pezzo di cuore!...

botteghe

Rivelazioni di una Cagliari operosa e genuina

Viaggio nelle botteghe del centro storico, dove gli artigiani spiegano orgogliosi le loro creazioni.   In via Cavour pennellate leggere e acquose tracciano panorami cagliaritani. Nel corso Vittorio Emanuele una mano nodosa, sguardo chino sul banco da lavoro, intreccia sottili fili d’oro attorno a una gemma. Pochi metri più avanti, in piazza Yenne, un vassoio si colma di piccoli capolavori candidi in pasta di mandorle. È la Cagliari delle botteghe, una città quasi nascosta nello scorrere impetuoso di auto e passi e routine. Basta tendere lo sguardo, educarlo a scovare le vetrine più semplici, infissi in legno e luci soffuse. Varcata la soglia, il salto nel passato è compiuto. Si osserva, s’impara, si gusta nello spazio di un attimo, in un luogo che somiglia a casa. Dove l’artigiano di turno inviterà ad accomodarsi. Spiegherà, orgoglioso, il suo lavoro e le creazioni che sono come figlie. E magari, come al laboratorio di ceramica Raku di piazzetta Dettori, fornirà seggiola, una piccola mattonella quadrata e un set di colori e pennelli. Per creare, tra una chiacchiera e l’altra, una ceramica personalizzata. Solo una delle tante rivelazioni di una città operosa e genuina....

civraxiu

Su Civraxiu, la forza della vita

È una delle tipologie di pane sardo più tipiche. La prova qualità? Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta Scegliere la materia prima migliore, impastare, aspettare e cuocere. Il pane sardo è il re della tavola e si caratterizza per il sapore intenso e genuino. Rita Oldani, titolare insieme al marito Luciano del Panificio Coccodi, aperto a Monastir dal capostipite Ettore, non esita a paragonarlo alla vita: «Il pane è così, lo lavori, lo cuoci e solo alle fine sai se è venuto bene. Ogni cosa che ha valore nella vita ha bisogno della sua cottura». Il pane Civraxiu, una delle tipologie di pane sardo più tipiche per gusto e consistenza, è l’esempio di come lavoro e poesia possano creare un prodotto. La sua farina, esclusivamente di semola, viene impastata e prende vita grazie a “su frammentu”, la pasta madre che il panettiere coccola e cura perché con essa prenda vita la panificazione. Durante la lavorazione il fornaio affonda le mani in acqua e farina e lavora il pane con una sensualità mediterranea in cui la forza si unisce all’amore. A contatto con le mani, la maglia glutinica assume una consistenza compatta ma morbida che, dopo la pezzatura, durante la cottura in forno, impedisce alla forma circolare di espandersi troppo. La vera prova? «Il rumore e la fragranza che irrompono dalla crosta del Civraxiu e che si mantengono intatti nella pasta spugnosa e umida», rivela Rita Oldani. Una forza lunga secoli che, dalle tavole contadine, arriva nei panifici moderni....

olio

La magia del Parteolla. Fra arte, vino e olio.

Le campagne che si colorano di lunghi filari dei vitigni. Sulle colline si arrampicano sterminate distese di oliveti. E ancora: un patrimonio ricco di storia e tesori archeologici, con monumenti di alto valore architettonico. È la cornice del Parteolla, che si allarga da Dolianova sino alle vallate attorno a Donori. Un territorio dove l'arte si combina con le tradizioni, la maestria degli artigiani si fonde con le prelibatezze tipiche isolane. Un microcosmo che rispecchia la Sardegna, in una fotografia indimenticabile per i visitatori. La capitale dell'area è Dolianova – 16 chilometri da Cagliari –  centro portante delle radici, dei costumi e delle eccellenze enogastronomiche. Iniziamo il viaggio dalla cattedrale di San Pantaleo, un fabbricato romanico con contaminazioni pisane che risale al XII secolo, che rappresenta un esemplare unico nel patrimonio architettonico sardo. La basilica, situata nel cuore del paese è stata per diversi secoli la location dell'antica diocesi di Dolia. Altro edificio sacro dalle forme maestose è la parrocchia dedicata a San Biagio, datata al XVI secolo con uno stile gotico di derivazione aragonese, che si propone come una delle strutture più imponenti del capoluogo del Parteolla. Immancabile un tour nel Parco Artistico Gianni Argiolas che, inglobato nei poderi in località Isca Sa Folla, si caratterizza per le sculture racchiuse in una sconfinata foresta: dal monumento all'acqua alla figura di Giovanni Paolo II sino all'omaggio alla Brigata Sassari. Non solo arte e cultura, ma anche strade contraddistinte dalle insegne della Città dell'olio e dei percorsi del vino. Sapori, profumi e colori che si manifestano negli oleifici e  nelle diverse cantine presenti nel territorio. Sa mola de su notariu, il frantoio del notaio, rappresenta una delle vetrine dedicate alle produzioni tipiche. La Cooperativa olivicoltori del Parteolla è il contenitore dell'attività olearia. Dall'olio al vino, il passo è breve. Ecco, allora, la Cantina Sociale di Dolianova – nella piana di Sant'Esu – con i rossi ed i bianchi da capogiro: dal vermentino Prendas ad Arenada sino ad arrivare alle bollicine di Dolì ed a Terresicci. Altra cattedrale enologica del territorio sono le Cantine di Serdiana. Nel cuore di via Roma si incrocia il pantheon vitivinicolo Argiolas, con una storia lunghissima che si tramanda dagli inizi del ventesimo secolo. Prestigio e nobiltà nei marchi si mescolano nelle bottiglie Turriga e Korem. A pochi passi, sulla via Verdi, la Cantina Pala con il cannonau S'Arai, il nasco Assoluto ed il vermentino Stellato. Nei poderi di Soleminis le tenute Carlo Pili – nella piana di Sa Misa – per un tuffo tra i riflessi del nettare di Bacco, con Torrelas, Ballester e Puiades che coniugano sapori caldi e avvolgenti. Tra oliveti e vigneti sembra quasi mimetizzarsi – tra le campagne di Serdiana – la chiesa di Santa Maria Sibiola, uno dei capolavori dell'arte romanica isolana, edificata ad opera dei Vittorini. Le trame del gusto si spingono anche a Donori, dove nella zona industriale – in località Is Arenas – nel caseificio Aresu si declinano il latte, il tempo e l'arte trasfusi nei formaggi isolani. Un palcoscenico davvero d'altri tempi, il Parteolla, con...

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