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Alghero, la Barceloneta di Sardegna

C'è un'isola nell'isola, in Sardegna. Nella costa nord-occidentale, tra il promontorio di Capo Caccia e quello di Capo Marrargiu, si trova la città fortificata di Alghero, conosciuta anche come Barceloneta, la piccola Barcellona. La sua posizione sul Mediterraneo nel corso dei secoli ha costituito un obiettivo strategico per le maggiori potenze militari. Fondata nel XII secolo dalla famiglia genovese dei Doria, passò sotto il dominio aragonese in seguito alla famosa battaglia di Porto Conte, combattuta nell'omonimo golfo nel 1353. Fu il re catalano Piero IV il Cerimonioso a decidere di cacciare gli antichi abitanti locali per ripopolare la città con coloni catalani, promettendo loro particolari privilegi fiscali. Da allora Alghero divenne a tutti gli effetti una colonia catalana in terra sarda, un avamposto militare e commerciale inizialmente inospitale, vessato da continue epidemie di peste e pericolosamente esposto ad aggressioni da parte delle città rivali. Questo non le impedì di arricchirsi culturalmente con le sue architetture gotiche costruite ex novo e, soprattutto, con una lingua nuova, quella catalana, che si impose anche successivamente all'ingresso di sardi nella città, per le comunicazioni interne e i commerci. Isolato dalla madrepatria, il catalano di Alghero ha mantenuto il suo carattere arcaico ma, nello stesso tempo, ha subito una evoluzione autonoma, ammettendo influenze dal castigliano, dal sardo e dall'italiano. Dopo più di seicento anni questa lingua si conserva vivida per le vie della città, tra i vicoli stretti dei carrers del centro storico che ha mantenuto gli antichi toponimi. Ma scorre fluida anche tra le chiacchiere dei vecchi e i giovani al Mercato Civico di via Cagliari, o in quello ortofrutticolo di via Sassari, dove  è più facile tendere l'orecchio al cicaleccio antico. La fierezza di tale unicità linguistica ha portato negli anni gli algheresi a rivendicare la propria identità culturale attraverso il raggiungimento del bilinguismo paritario e l'insegnamento obbligatorio nelle scuole cittadine. Una visita ad Alghero è imperdibile, dunque, non solo per i paesaggi offerti dal suo splendido mare, o per la ghiotta cucina (anch'essa in gran parte debitrice dell'antica dominazione catalana), ma soprattutto per il viaggio nel passato che l'immersione in una realtà così unica consente....

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