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I sapori della tradizione nel pane quartese

“Il miglior pane d’Italia e di Francia”. Già nel 1834 Antoine Claude Valéry nel suo Viaggio in Sardegna descriveva le qualità del pane sardo e in particolare quartese. Una perfetta miscela fatta di ottime materie prime e tradizione nelle tecniche di lavorazione che fanno del pane della terza cittadina della Sardegna per numero di abitati una vera e propria eccellenza. Basta passeggiare in centro a Quartu, nelle piccole viuzze, per essere catturati dai profumi e dagli aromi che provengono dai panifici e dalle pasticcerie. Un viaggio nelle flagranze che può facilmente proseguire assaggiando le varietà in bella mostra nei panifici. Le mille forme del Coccoi, fatto con la semola finissima, che abili mani con semplici tocchi di coltello e forbici trasformano in “sculture” croccanti e bianchissime. Un Coccoi comunemente pesa intorno ai 150 grammi, ma piccole forme, di circa 40/50 grammi vengono modellate per le ricorrenze e per le feste diventando dei veri e propri ornamenti per la tavola. C’è poi il Civraxiu, un pane integrale di farina e crusca fine e, ultimo, ma non per importanza il “Moddizzosu” che durante la cottura diventa alto e soffice, mantenendo una crosta lievemente croccante. Ottimo da tagliare a fette e da assaggiare con un filo d’olio d’oliva. La lavorazione del pane a Quartu, come in tutta la Sardegna, si tramanda di generazione in generazione e proprio nei “segreti” trasferiti di padre in figlio c’è quell’ingrediente in più che rende il pane unico....

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I colori e l’identità di Cagliari nella cucina mediterranea

La cucina cagliaritana è l’istantanea che reca con se i sapori del tempo che mani sapienti elaborano giorno dopo giorno, per farci degustare non solo piatti della tradizione ma, soprattutto, l’essenza di Cagliari. Gli ingredienti fondamentali della cucina sono quelli che offre la natura, soprattutto il mare, da sempre risorsa della Città. Le “orziadas”, anemoni di mare insemolati e fritti. “Sa schiscionera”, arselle e cozze in tegame con olio d’oliva, aglio, prezzemolo e pan grattato. La bottarga, uova di muggine o cefalo salate e stagionate. Si può degustare condita semplicemente con olio extra vergine d’oliva, in insalata con carciofi freschi tagliati molto sottili o grattugiata sugli spaghetti che possono avere di base il sugo con le vongole. “Su scabbecciu”, pesci conservati in soffritto di olio, aceto e aglio. L’aragosta alla campidanese, bollita e condita con olio d'oliva e succo di limone. “Sa fregula” con le arselle, piccole palline di pasta realizzate a mano e tostate al forno servite in zuppa di vongole. Non può mancare nella degustazione “Sa burrida alla Casteddaia”, esclusivo piatto cagliaritano realizzato con pesce gattuccio (gattu de mari) appartenente alla famiglia degli squali che si ciba di piccoli pesci, di molluschi e crostacei. Viene immerso in una salsa di aceto, olio, aglio e noci dove viene lasciato marinare per 24 ore prima di essere servito. Questo è il piatto identitario cagliaritano per eccellenza, presente nei menù di molti ristoranti sia come antipasto che come secondo....

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